
Claudia Berté
BIOGRAFIA
Claudia Berté nasce a Roma, il 1° agosto 1972. La sua formazione artistica e musicale comincia molto presto, frequentando corsi di recitazione e canto con alcuni tra i nomi più importanti della scena musicale e teatrale italiana. A 16 anni, invece, il suo primo debutto su un palcoscenico, come cantante solista di vari gruppi musicali e come interprete di brani cover, sia italiane che internazionali. Da quel momento, Claudia è inarrestabile: le serate dal vivo si susseguono, una dopo l’altra, non solo a Roma ma anche in tutto il territorio Laziale. Passano gli anni e cresce anche la sua esperienza: Claudia diventa un’artista affermata e riconosciuta in tutto il territorio, affianca tantissimi grandi nomi della musica italiana (tra tutti Francesco De Gregori, Gianni Morandi ed Edoardo Vianello), si esibisce su palchi prestigiosi come quelli di Brancaccio, Olimpico, Sistina e compare in programmi televisivi come Domenica In, Buona Domenica, Uno Mattina, Maurizio Costanzo Show. Durante il suo percorso artistico, Claudia è leader di diversi gruppi musicali, che spaziano dal poprock al country, passando per il blues, il soul, lo swing e la musica elettronica: la sua tecnica vocale è versatile e la sua peculiarità principale è proprio quella di riuscire a spaziare tra i generi senza difficoltà. Dal 2006, Claudia insegna canto in diverse scuole di Roma, la sua tecnica vocale è tra le più apprezzate ed efficaci in assoluto e la sua professione artistica, di cantante e performer, continua senza sosta. Oggi, Claudia Bertè è docente presso l’Accademia delle Arti di Roma e si occupa, principalmente, di musical e performance, incentrando le sue lezioni sul comportamento psicofisico di un artista durante un’esibizione dal vivo. All’interno della Trafalgar Studio, invece, nella scuola per lo spettacolo diretta da Ricky Palazzolo e Loredana Cinti, Claudia insegna tecnica vocale e performance dal vivo. La sua attività di performer continua: attualmente, infatti, Claudia è in giro per l’Italia con il musical Chiara Lubich, scritto e diretto dal maestro Daniele Ricci.
Le lezioni di canto
Le lezioni di Claudia Bertè si articolano su cinque punti fondamentali: la respirazione, la postura, l’emissione, il timbro e l’interpretazione. La respirazione è il momento in cui l’allievo impara ad ascoltare il proprio corpo e a riconoscerne le trasformazioni durante un’esibizione. Imparare a respirare correttamente, attraverso l’utilizzo del diaframma, è fondamentale per imparare a gestire il fiato durante l’emissione canora e aiuta a mantenere costante l’intonazione. La postura serve a controllare il proprio corpo, durante un’esibizione, e a mantenere un equilibrio stabile durante la performance, senza compromettere il movimento, che deve rimanere naturale anche se controllato. L’emissione è il momento in cui la voce comincia, finalmente, a uscire dal proprio corpo e avviene in modo ottimale solo se la respirazione e la postura sono corrette. Durante l’emissione, l’allievo impara, attraverso l’attacco, l’appoggio e il sostegno, a posizionare la voce correttamente in maschera e a far fluire il suono dolcemente attraverso la laringe, evitando bruschi colpi di glottide (che alla lunga possono risultare perfino nocivi per la voce stessa). Il timbro e l’interpretazione sono le due fasi finali di questo processo in cui il carattere dell’allievo viene fuori, in cui si esplorano le sue conoscenze e abilità e in cui si impara ad ascoltare il proprio cuore, oltre che il proprio corpo, alla ricerca di un suono unico, personale, profondo. Il timbro definisce l’andamento del suono, che è unico e personale e tende a variare da persona a persona. È il carattere di un artista, quello che lo contraddistingue dalla massa e ne definisce la sua unicità. L’interpretazione è la parte più intima e profonda di questo percorso, quella in cui l’allievo va alla ricerca della sua motivazione comunicativa e scava nelle sue emozioni più profonde, provando così a trasformarle in canto.
Il musical
Tutte queste fasi dell’educazione vocale si applicano tanto al canto quanto alla recitazione “cantata”, di cui il musical è una delle più alte espressioni. Cantare in un musical vuol dire applicare tutte le regole esposte finora e allo stesso tempo riuscire a muovere le parti del corpo isolandole dal tronco (che deve mantenere una postura ottimale per una corretta emissione vocale) per comunicare nel modo più efficace possibile tutto ciò che abbiamo dentro, attraverso l’espressione del nostro volto e i movimenti – controllati – del nostro corpo.